Se esiste un luogo che è capace di suscitare enormi emozioni in me in Italia, questi sono i Musei Vaticani. Ricordo ancora la prima volta che mi recai in visita.
Dopo una coda lunghissima alle casse per l’acquisto dei biglietti (si ai tempi non c’era ancora la possibilità di acquistare i biglietti salta-fila su internet), iniziai ad inoltrarmi alla scoperta di questo luogo magico, all’interno del quale il tempo si ferma e solo l’arte la fa da padrone.
In un luogo così grande e complesso, bisogna avere alcune accortezze per riuscire ad organizzare al meglio la visita. Ecco il motivo per cui nasce questa guida: aiutarvi a non arrivare impreparati davanti all’ingresso dei Musei Vaticani!
Come arrivare
Al fine di organizzare al meglio la vostra visita, occorre ovviamente giungere nella città di Roma e qui ci sono tre principali possibilità:
- Arrivare in treno: Roma è collegata strabene dalla linea ferroviaria con treni provenienti da tutta Italia. Verificate sui siti di Trenitalia e Italo, le migliori soluzioni.
- Arrivare in aereo: l’aeroporto di Ciampino e di Fiumicino sono anche collegati molto bene a tutte le destinazioni italiane da numerose compagnie aeree, prima fra tutte Alitalia.
- Arrivare in autobus: qui potete risparmiare solitamente tanti soldi. Date un’occhiata agli autobus della Flixbus, che collegano Roma a numerose altre città italiane a prezzi imbattibili.
Se arrivate in aereo, dovrete poi preoccuparvi del transfer sino in città. Esistono varie offerte, se volete qui trovate una soluzione economica e professionale che può aiutarvi.
Arrivando in treno o in autobus basterà invece prendere la metro A sino alla fermata Ottaviano – San Pietro – Musei Vaticani.
Una soluzione interessante e che vi farebbe risparmiare qualche soldo è quella di acquistare la Roma Tourist Card, una card della città di Roma che da diritto alla visita di tutte le più importanti attrazioni della capitale ad un prezzo decisamente conveniente!
Acquistando la card, è incluso l’accesso alle seguenti attrazioni:
- Colosseo a area archeologica con esperienza multimediale;
- Musei Vaticani e Cappella Sistina con accesso salta-coda;
- Visita guidata alla Basilica di San Pietro;
- Tour del Pantheon con audioguida;
- App audioguida di Roma;
- 10% di sconto su qualsiasi altra attrazione si decida di prenotare sul sito Tiqets nei 30 giorni successivi!
Orari di apertura dei Musei Vaticani
Una volta giunti a Roma, occorre pianificare con attenzione la visita. Innanzitutto dovremo capire quali sono gli orari di apertura, in modo da selezionare l’orario più congeniale alle nostre esigenze.
Giorno | Orari di apertura | Ultimo ingresso |
Dal lunedì al giovedì | Dalle 10 alle 20 | 18:00 |
Venerdì e sabato | Dalle 10 alle 22 | 20:00 |
I Musei Vaticani chiudono tutte le domeniche, tranne l’ultima domenica del mese.
Ulteriori giorni di chiusura sono 11 e 29 Giugno, 14 e 15 Agosto, 8, 25 e 26 Dicembre.
L’accesso ai Musei è oggi consentito solo ai muniti di prenotazione online.
Tenete presente che ogni giorno decine di centinaia di turisti si recano ai Musei Vaticani e bisogna prepararsi ad stare stretti!
Se preferisci stare tranquillo ed evitare al massimo la calca, è meglio che ti rechi ai musei di prima mattina, quando l’afflusso di turisti è più ridotto.
Qui trovi l’ingresso alla mattina ai Musei, che garantisce una minore presenza di persone.
Dove acquistare i biglietti di ingresso per i Musei Vaticani
L’ingresso ai Musei Vaticani è possibile acquistarlo online, se vuoi maggiori dettagli sui costi consiglio la nostra guida sul “Costo dei Musei Vaticani“.
Ci sono vari luoghi dove è possibile acquistare questi biglietti, ma io personalmente mi sono sempre trovato così bene sia con Getyourguide che con Tiqets.com, un sito che è specialista nella vendita di esperienze di ogni genere, che vi proporrò la loro offerta.
Due parole su Getyourguide e Tiqets e perché sceglierli:
- Vi permettono di prenotare e stornare la prenotazione sino al giorno prima dell’evento: cosa impossibile prenotando dal sito ufficiale.
- Non prevedono costi maggiori rispetto al sito ufficiale.
- Hano un’ampia gamma di possibilità, in modo da scegliere il tipo di visita a te più congeniale.
Vediamo insieme quali sono le principali possibilità.
#1 Ingresso prioritario
La prima possibilità per recarci in visita alla ai Musei Vaticani è proprio un semplice ingresso prioritario. Questo tipo di ingresso è il più semplice, poiché consente di visitare il museo in piena libertà e decidendo i ritmi della visita.
Con l’ingresso sono inclusi gli auricolari per ascoltare le audioguide che ti accompagnano nel percorso, raccontando i dati più significativi rispetto alle meraviglie che si prospettano davanti ai vostri occhi.
Si accede in maniera quasi immediata, senza eccessive code all’ingresso e si visita il museo in completa libertà, senza percorsi predefiniti da seguire.
Il lato negativo di questo tipo di ingresso è ovviamente l’assenza di una guida, che possa spiegare i dettagli delle opere d’arte e che possa aggiungere quel pizzico di personalità all’esperienza.
Non avrai inoltre nessuno che possa rispondere ai dubbi o alle domande che potrebbero sorgere durante la visita.
Ovviamente però è il biglietto più economico a disposizione! Puoi prenotare il biglietto da questo link o selezionando una data dal calendario che segue.
#2 Visita guidata alla ai Musei Vaticani
La seconda possibilità a disposizione per la visita alla ai Musei Vaticani è quella di selezionare un tour con una guida turistica esperta al tuo fianco. La differenza principale con il tipo di ingresso visto in precedenza è che in questo caso durante la visita saremo accompagnati da una guida esperta del settore.
Il vantaggio è quello di poter ascoltare dal vivo le parole di un esperto mentre ci accingiamo a scoprire il museo. La guida sarà poi sempre disponibile a rispondere alle nostre domande e curiosità.
E’ sicuramente un tipo di visita più completo rispetto al precedente, poiché permette di conoscere maggiori dettagli su ciò che ci si prospetta davanti agli occhi.
Si visiterà il museo con altri partecipanti, ma sempre con un numero ridotto di massimo 15 persone.
Si tratta forse della migliore scelta per massimizzare l’esperienza ai musei, ideale per coloro che amano l’arte rinascimentale italiana e ne vogliono conoscere tutti i dettagli. Cliccando qui puoi scoprire maggiori informazioni, mentre per prenotare basta selezionare una data dal calendario che segue.
#3 Visita serale ai Musei Vaticani
Una terza ideale soluzione per visitare i Musei Vaticani evitando assembramenti o folla eccessiva è quella di scegliere un tour serale dei musei.
Ci sono effettivamente varie proposte, ma io voglio proporvi questa soluzione che mi pare una delle migliori in circolazione.
Si tratta di un tour della durata di 2,5 ore che vi porterà alla scoperta dei tesori nascosti all’interno del Vaticano, che prevede l’acceso autorizzato alla sera all’interno dei Musei in compagnia di una guida esperta.
La visita serale è un’esperienza speciale, che consente di godere dei Musei in tutta tranquillità e assaporare la magia di questi luoghi incantati in piena tranquillità.
Il tour avrà inizio alle ore 19:00. Puoi trovare maggiori informazioni cliccando qui.
#4 Visita ai Musei Vaticani con bambini
Tutti coloro che hanno bambini sanno benissimo che la visita ad un museo in loro compagnia può essere un poco difficoltosa. Il motivo è semplice: la maggior parte dei musei italiani non sono a misura di bambini!
Per questo motivo è spesso meglio scegliere un ingresso ai musei che prenda in giusta considerazione le necessità principali dei nostri piccoli visitatori.
In questo caso è meglio pensare a qualche soluzione ad hoc, che per fortuna esiste.
Acquistando questo tipo di ingresso non rimarrete certo delusi, basta leggere le recensioni lasciate da coloro che hanno già provato l’esperienza. Con questa scelta sarete accompagnati da esperte guide, che oltre a conoscere in maniera approfondita i Musei Vaticani, sanno come intrattenere i più piccoli e destare il loro interesse per le intense 3 ore di visita.
Puoi cliccare qui per conoscere i dettagli dell’offerta.
#5 Visita ai Musei Vaticani per disabili
Spesso dimenticati dagli stessi musei, le persone diversamente abili finiscono per sentirsi ulteriormente trascurate non avendo accesso ai principali musei in Italia.
Che io sappia era così anche per i Musei Vaticani, sino a quando mi sono imbattuto in questa offerta.
Per fortuna al giorno d’oggi è possibile visitare i musei anche se non si è proprio pienamente abili, anche se purtroppo bisogna acquistare un biglietto apposito.
Vi lascio il link per approfondire, basta cliccare sul bottone qui di seguito.
Dove si trovano i Musei Vaticani?
La risposta a questa domanda che verrebbe in mente è proprio: nella città di Roma. In realtà questa risposta non è proprio azzeccata.
Non ci si trova infatti esattamente a Roma e neanche in Italia per essere sinceri. I Musei Vaticani si trovano infatti nella Città del Vaticano, uno stato che ha la sua autonomia e che fisicamente si trova all’interno della città di Roma, ma che è poi politicamente indipendente sia dalla città che dallo stato Italiano, nonostante gli ovvi rapporti di vicinato che esistono tra i due stati.
Come vestirsi per la visita ai Musei Vaticani?
Visitare i Musei Vaticani non è una semplice esperienza, come andare al mercato, ma qualcosa di ben diverso. Ci troviamo al centro dei luoghi che esprimo il più grande senso di sacralità al mondo, nel cuore del Cristianesimo e in territorio sacro.
Per questo motivo per visitare questi luoghi è richiesto un abbigliamento consono all’evento e al luogo nel quale ci apprestiamo a fare ingresso.
Il consiglio è quello di indossare camicia e pantaloni lunghi, mentre sono completamente banditi abiti scollati o privi di maniche, pantaloncini o minigonne.
In caso vi troviate con l’abbigliamento errato davanti alle porte di ingresso, è possibile acquistare in loco delle mantelline, capaci di coprire ginocchia e spalle.
Per quanto riguarda invece le scarpe, tenete presente che in media la visita dei Musei Vaticani dura circa 3 ore. Non vi consiglierei dunque di arrivare con tacchi a spillo, ma piuttosto indossare scarpe comode per rimanere in piedi a lungo.
Quanto dura la visita ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina?
Dare una risposta univoca a questa domanda non è semplice, poiché i Musei Vaticani hanno una dimensione enorme e molto dipende dall’attenzione che lo spettatore intende riporre nella sua visita.
In linea generale è però possibile affermare che una visita completa duri in media circa 3 ore. Ovviamente è possibile che la visita sia più veloce, ma al posto vostro terrei conto di almeno 2 ore di permanenza all’interno.
Quando è meglio visitare i Musei Vaticani?
Per la visita, le due migliori soluzioni sono recarsi al museo alla mattina appena vengono aperti i cancelli, dunque intorno alle 10:00 del mattino; oppure nel tardo pomeriggio, dopo le 16:30.
In queste fasce orarie l’afflusso turistico è più ridotto e si riesce a godere meglio dell’esperienza.
Cosa vedere ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina?
Ma cosa si cela all’interno dei Musei Vaticani e della Cappella Sistina da rendere questo luogo un posto così interessante agli occhi del visitatore?
Sicuramente la cosa più evidente è l’immenso numero di affreschi presenti al suo interno. Un lavoro iniziato nel 1471 quando Botticelli, il Ghirlandaio, il Perugino e il Pinturicchio iniziarono a dipingere le pareti laterali della cappella con scene tratte dal Nuovo Testamento e completato quando Michelangelo nel secolo successivo completò la splendida volta che sorvola la cappella, costringendo i visitatori a trascorrere la maggior parte del tempo in ammirazione col naso all’insù.
Dal lavoro di Michelangelo, lasciato libero di interpretare la volta come meglio credeva, nacque quello splendido capolavoro che è il Giudizio Universale, l’attrazione principale del Museo, che con la sua fama attira a sè ogni giorno migliaia di visitatori incuriositi.
Ma quali sono i capolavori nascosti all’interno della cappella? Scopriamoli insieme singolarmente.
Gli Antenati di Cristo
All’interno delle lunette presenti nella cappella, Michelangelo decise di rappresentare gli antenati di Cristo, gli anticipatori della sua venuta al mondo.
Questi sono originariamente elencati nel Vangelo di Matteo, il quale riporta i nomi di 40 progenitori di Cristo, partendo proprio da Abramo.
Michelangelo sceglie di rappresentarli non come immagini storiche, ma come rappresentazioni simboliche di un mondo ripreso in diversi atteggiamenti, ma con un particolare focus sulla costituzione dei nuclei familiari.
Nonostante la presenza di alcuni nomi scritti sulle targhe, gli studi condotti sino ad oggi non sono stati in grado di ricondurre le raffigurazioni ad una precisa identificazione.
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I Nove episodi della Genesi
Sulla volta trovano invece spazio 9 episodi della Genesi che è possibile classificare in 3 gruppi principali: l’Origine dell’Universo, del Male e dell’Uomo.
Nel primo gruppo è Dio ad essere il vero protagonista della scena, dando vita alle seguenti scene: la Creazione degli astri e delle piante, la Divisione delle Acque dalla Terra, la Divisione della Luce dalle Tenebre e la Creazione degli Animali.
Nelle scene de La Creazione del Mondo, Dio è rappresentato in maniera imponente, in volo su spazi immensi e attorniato dal suo mantello rosato.
Ne La Creazione degli Astri e delle Piante invece Dio è rappresentato due volte. La prima mentre crea gli astri con le braccia spalancate, la seconda invece mentre crea le piante allungando la mano destra. La sua potenza è simboleggiata dal vento impetuoso che gli scompiglia la barba e i capelli.
Ne La Separazione della Terra dalle Acque invece Dio vola sulle acque con alle spalle un cielo terso e azzurro e mantiene le braccia aperte, in segno di forza e potere.
Il secondo gruppo è invece formato da la Creazione dell’uomo, la Creazione della Donna e l’Espulsione dal Paradiso.
Di grande rilevanza storica e artistica è sicuramente la Creazione dell’Uomo, rappresentato dunque da Adamo.
Su uno sfondo tenue e luminoso, Adamo si trova su un pendio accovacciato, mentre tende le braccia verso il Signore, cercando quasi di sollevarsi da terra.
Dio invece gli si staglia davanti, attorniato da un gruppo di angeli che lo sostengono. Questo affresco è ricco di metafore e simboli. In primo luogo il viso di Abram è giovane e scarno, mentre quello di Dio è segnato, con capelli e barba lunghi a simboleggiarne la saggezza.
Anche le dita delle mani si contrappongono, quelle di Adamo sono flebili e insicure, quelle di Dio decise e ferme.
In posizione centrale trova spazio invece La Creazione di Eva, da sempre simbolicamente interpretata come Maria, a sua volta simboleggiante la Chiesa Cattolica.
Mentre Adamo è completamente nudo sulla parte bassa dell’affresco, appoggiato ad un albero, Eva, anch’essa nuda, mentiene un aspetto sveglia e attento, mentre il Signore le sta in piedi di fronte, indicando verso l’alto.
La figura di Dio è quindi questa volta rappresentata a terra, a differenza che nelle precedenti raffigurazioni, che lo rappresentavano sempre in volo.
Il secondo gruppo si conclude infine con Il Peccato Originale dell’Uomo e la Cacciata dal Paradiso Terrestre. Nel primo affresco Adamo ed Eva sono rappresentati giovani e senza pensieri, mentre Adamo cerca di cogliere un frutto dall’Albero della Conoscenza che domina la scena.
Una volta cacciati dal Paradiso dall’angelo, inviato da Dio, i volti dei due si trasformano diventando rugosi e avviliti.
Nel terzo gruppo incrociamo invece il Sacrificio di Noè, Il Diluvio Universale e l’Ebrezza di Noè.
Il Sacrificio di Noè mostra gli sforzi di Noè per riappacificarsi a Dio, dopo che si era salvato con l’arca dal Diluvio Universale.
La scena raffigura il sacrificio a Dio in segno di dedizione, di alcuni animali accompagnati da alcuni inservienti: due arieti, un toro, due cavalli e un elefante.
Il Diluvio Universale vede invece raffigurati ben 60 soggetti, di piccole dimensioni e spesso nudi. L’affresco è ricco di simbolismo: i giusti trovano spazio sull’Arca, simbolo della Chiesa, mentre il resto delle persone non trovano spazio per via della loro malignità o per il semplice eccessivo attaccamento alle cose terrene.
Il gruppo termina con l’Ebrezza di Noè, in cui il patriarca è raffigurato nudro e assopito, disteso su un frugale giaciglio. Sulla destra sono presenti i figli del patriarca, anch’essi nudi e intenti a prendersi cura del padre.
Uno dei tre figli di Noè, Cam, distende invece il braccio verso il padre, quasi a deriderlo. Noè in seguito ne maledirà la stirpe.
Profeti e Sibille
Sui lati lunghi svettano gli affreschi di Profeti e Sibille, mentre su quelli corti trovano spazio le figure di Zaccaria e di Giona, posto sopra l’Altare.
Sull’affresco i veggenti sono identificati da una targa e sono poi coloro che per primi annunciarono la venuta di Cristo.
I Profeti e le Sibille altro non sono che il simbolo dell’Umanità in perenne attesa di Redenzione. I Profeti furono infatti i primi a preannunciare la venuta di Cristo per il popolo di Israele, le Sibille invece sono raffigurate per le loro abili dote di indovine, nonostante la loro origine sia poi pagana.
Con l’introduzione delle Sibille si volle insomma allargare l’attesa della Redenzione dal popolo eletto all’intera Umanità.
Il Giudizio Universale
Giungiamo infine al vero protagonista dell’intera Cappella Sistina, ovvero al Giudizio Universale. In questa opera di immense dimensioni, Michelangelo rappresenta il momento del suono della tromba da parte degli Angeli, ad annunciare lo scatenarsi dell’Apocalisse.
Cristo resuscita i morti e porta a se i giusti, chiedendo agli angeli di confinare i dananti all’Inferno.
Nella raffigurazione, mentre i dannati precipitano in basso verso l’inferno, i beati salgono in alto verso il Paradiso. Al centro del dipinto dominano con imponenza la figura centrale di Cristo e della Vergine.
Al suonare delle trombe Gesù divide i Beati dai dannati, condannando questi ultimi alle porte dell’Inferno.
Sulle due lunette superiori, gli Angeli tengono con se i simboli della passione di Cristo: la corona di spine, la croce e la colonna della flagellazione. Attorno alla figura di Cristo si accostano invece un vario insieme di personaggi, composto da apostoli, patriarchi, profeti ed eroine bibliche, ma anche santi, martiri e vergini.
Gesù assume l’aspetto di una figura classica, rappresentato semi-nudo, avvolto da un solo mantello bianco, nell’atto di protrarsi in avanti.
La sua mano sinistra chiama a se i beati, mentre la destra destina i dannati all’inferno. La Vergine è posta invece accanto a Gesù, ma in posizione meno imponente, con lo sguardo rivolto a sinistra, quasi a volersi proteggere facendosi scudo del corpo del figlio.
In basso a sinistra è rappresentata la resurrezione dei morti, mentre in alto a sinistra i beati salgono verso il Paradiso.
In basso al centro gli Angeli suonano le trombe, mentre sulla destra i dannati sono cacciati verso il basso e verso l’Inferno con forza.
Il clima che traspare dall’affresco non è certo di sollievo, quanto di paura che arriva a trasformarsi quasi in terrore, influenzato forse dall’età avanzata dell’artista e dal suo pessimismo in peggioramento.
Questo clima si discosta molto dalle atmosfere serene e tranquille che caratterizzarono il primo Rinascimento, ma l’impatto del dipinto sull’occhio dello spettatore rimane forte e imponente, al punto di necessitare parecchi minuti di osservazione per riuscire a metabolizzare l’imponenza di un’opera che al suo interno conta più di 400 persone.